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“Materia Viva. Le sfide de Critical Raw Materials Act per un futuro sostenibile”

Il 13 giugno 2023 si è tenuto a Roma l’evento di presentazione del terzo Bilancio di Sostenibilità di Erion. Al centro della giornata c’è stato il tema delle Materie Prime Critiche, esplorato nel nuovo Studio di The European House – Ambrosetti per Erion che aggiorna, e integra, quello realizzato nel 2022, anche alla luce del “Critical Raw Materials Act” della Commissione Europea

“Come Sistema Erion sentiamo l’esigenza di presentare il nostro Bilancio di Sostenibilità. Credo che sia molto interessante rendicontare il lavoro di un anno dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Noi siamo Innovazione, in quanto rappresentiamo un sistema multi-consortile capace di garantire ai Produttori efficacia rispetto alla gestione di vari aspetti relativi alla loro Responsabilità Estesa”. È stato l’intervento di Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, a dare il benvenuto a tutti gli ospiti di “Materia Viva. Le sfide de Critical Raw Materials Act per un futuro sostenibile”, l’evento organizzato da Erion il 13 giugno 2023 a Roma per presentare il Bilancio di Sostenibilità 2022.

 

I numeri di Erion nel 2022
L’evento, ospitato nella splendida cornice di Palazzo Brancaccio, ha riunito oltre 150 stakeholder del Sistema per un confronto su alcuni dei temi più caldi del settore, a partire dalle performance del Sistema nel 2022.  Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization, ha aperto i lavori con una relazione introducendo il tema delle Materie Prime Critiche, per poi arrivare ai numeri più importanti relativi alle attività di ECO e dei Cinque Consorzi del Sistema: Erion WEEE, Erion Professional, Erion Energy, Erion Packaging ed Erion Care. “Il rapporto annuale è frutto di un lavoro molto dettagliato di analisi dei numeri. Sono indicazioni che richiedono tempo e risorse per essere portate a voi. Anche il 2022 ha fatto segnare risultati notevoli in quanto a quantitativi di rifiuti raccolti, a benefici ambientali ed economici, e a contributi per lo sviluppo dell’economia circolare”, ha spiegato Bonato. Nel 2022 Erion ha gestito su tutto il territorio italiano 257.705 tonnellate di E-Waste di cui 246.246 tonnellate di RAEE Domestici (il 68% del totale nazionale), 10.092 tonnellate di Rifiuti di Pile e Accumulatori e 1.367 tonnellate di RAEE Professionali. Grazie al lavoro di Erion, è stato possibile recuperare e reimmettere nei cicli produttivi 220.224 tonnellate di Materie Prime Seconde (pari a circa l’89 del totale RAEE Domestici gestiti), di cui 125.501 tonnellate di ferro (quantità necessaria per costruire 17 Tour Eiffel), 35.571 tonnellate di plastica (pari a 13 milioni di sedie da giardino), 5.571 tonnellate di rame (equivalenti al rivestimento di 60 Statue della Libertà) e 5.164 tonnellate di alluminio, necessarie per produrre oltre 323 milioni lattine. Un lavoro efficiente che ha permesso, inoltre, di evitare l’immissione in atmosfera di quasi 1,8 milioni di tonnellate di CO2eq (corrispondenti alle emissioni prodotte da un’auto che percorre circa 200 mila giri intorno all’equatore), e di risparmiare 380 milioni di kWh (pari al consumo medio di energia elettrica di circa 140 mila famiglie italiane in un anno).

 

“Vi avevamo detto che restare fermi, per noi di Erion, non era un’opzione; che avremmo continuato a fare strada, rimanendo fedeli agli elementi costitutivi del nostro DNA: concretezza, evoluzione, autorevolezza e determinazione. Così è stato…”

Guarda il video completo.

 

L’aggiornamento dello Studio di Ambrosetti
Nel 2022 The European House – Ambrosetti insieme a Erion ha realizzato uno Studio dedicato al tema elle Materie Prime Critiche (CRM). Oggi, anche alla luce del conflitto Russo-Ucraino e della crescente contrapposizione tra blocco occidentale e orientale, le CRM sono una delle priorità chiave dell’Agenda politica nazionale ed europea”, ha detto Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti, presentando lo Studio dal titolo “Le opportunità per la filiera dei RAEE all’interno del Critical Raw Materials Act. “Le Materie Prime Critiche sono elementi imprescindibili di nove tecnologie chiave che rientrano in quattro settori strategici per il futuro: Energie rinnovabili, Mobilità elettrica, Digitale, Difesa e Aerospazio. Il tema è vitale per l’Europa che, per un terzo delle CRM censite, dipende totalmente dalle importazioni i Paesi terzi. La dipendenza, unita alla crescente domanda e alla rilevanza di tali Materie per il settore produttivo, rende vulnerabili le catene del valore”, ha spiegato Tavazzi. L’esperto ha inoltre ricordato che: L’Europa ha attualmente censito 34 Materie Prime Critiche, mentre erano solamente 14 nel 2011. Su questo perimetro allargato va ad inserirsi il Critical Raw Materials Act (CRMA) con l’obiettivo di definire un quadro normativo per garantire un approvvigionamento più sicuro, diversificato e sostenibile delle CRM, rafforzando la circolarità all’interno della catena del valore”. Un passo fondamentale se si pensa che la produzione industriale italiana dipende, infatti, per 686 miliardi di euro (pari al 38% del PIL al 2022) da Paesi terzi per l’approvvigionamento dei materiali strategici. Uno scenario che mette in evidenza criticità e rischi se si pensa che, in un solo anno, tale esposizione è cresciuta del 22% (nel 2021 erano 564 miliardi di euro con un’incidenza complessiva sul PIL di circa il 33%). “Se per l’Europa questi temi sono vitali – ha aggiunto Tavazzi – per l’Italia lo sono ancor di più. Siamo il primo Paese nell’Ue-27 per incidenza delle Materie Prime Critiche sulla produzione industriale”.

 

La riflessione degli esperti
La tavola rotonda, moderata da Emilio Cozzi, Giornalista, Autore e divulgatore scientifico, ha riunito importanti esperti della sostenibilità e dell’economia circolare. Barbara Clementi, Dirigente Divisione III – Energie rinnovabili del MIMIT, ha illustrato il lavoro del tavolo nazionale sulle Materie Prime Critiche: “Un team interistituzionale che riunisce i principali attori coinvolti nel mondo delle CRM e che ha obiettivi sfidanti affidati a quattro gruppi di lavoro denominati, rispettivamente Fabbisogni, Mining, Ecodesign e Urban Mining”. Claudia Brunori, Vicedirettore per l’Economia Circolare di ENEA, ha messo in evidenza il fenomeno della mancanza di impianti di trattamento RAEE in grado di garantire il riciclo di CRM. “Un caso che non riguarda solo l’Italia, ma che si estende a tutti gli Stati dell’Ue. Per produrre CRM abbiamo bisogno di impianti più piccoli basati su tecnologie idrometallurgiche”. Per Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Quando, sui RAEE, l’Italia raggiungerà i volumi di raccolta dei principali Paesi europei, contribuirà per il 25% al fabbisogno di Materie Prime Critiche. Come ci arriviamo? Il primo passo è comunicare, perché gli italiani non sanno cosa sono i RAEE e come si fa la raccolta differenziata di questi rifiuti; il secondo è semplificare e amplificare le modalità e i loghi di raccolta; il terzo passo è rendere la normativa italiana sui RAEE praticabile e semplice. Abbiamo bisogno, infine, di controlli su tutta la filiera per limitare le azioni illecite o illegali”. Pier Luigi Franceschini, Innovation Hub Director, EIT RawMaterials CLC South, ha evidenziato come in Europa ci si stia muovendo troppo lentamente sul tema delle Materie Prime Critiche, ricordando l’operato dell’European Raw Materials Alliance (ERMA). “A livello globale – ha detto Franceschini – entro il 2030, avremmo bisogno di 2,5 tonnellate di carbonato di litio, delle quali 800 mila solo in Europa. Se i progetti identificati da ERMA fossero implementati, potremmo arrivare a soddisfare fino al 40% della domanda europea di litio”.

 

Il “grazie” del MASE e l’approfondimento di ENEA
Al termine della tavola rotonda, Silvia Grandi, Direttore Generale della Direzione Economia Circolare del MASE, ha ringraziato Erion per la sua azione e la scelta di presentare il proprio Bilancio di Sostenibilità. “Il tema – ha detto Grandi – è integrato con politiche come quella della certificazione che ci suggerisce di andare oltre i numeri per dirigerci verso modelli capaci di offrire una visione completa del Sistema Italia. Alla fine, non è il risultato, ma il percorso che conta, non solo per le aziende, ma anche per le amministrazioni pubbliche”. In chiusura dei lavori, Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA, è ritornato sugli scenari geopolitici riguardanti le Materie Prime Critiche affrontando il tema della dipendenza dalla Cina: “Un Paese – ha dichiarato Morabito – che ha sviluppato una politica industriale aggressiva. Lo si nota, soprattutto, se si guarda al settore della mobilità elettrica che ha necessità di litio, cobalto e grafite: materiali che importiamo, rispettivamente da Australia, Repubblica Democratica del Congo e Cina. Il litio australiano – ha precisato Morabito – viene lavorato in Cina, che detiene il 70% della produzione mondiale di litio raffinato. Sulle 17 miniere di cobalto in RDC ben 15 sono cinesi. Lo strumento per garantire l’indipendenza si chiama Critical Raw Materials Act che, però, dev’essere molto più ambizioso quando stabilisce che almeno il 15% delle CRM deve venire da attività di recupero e riciclo. Credo che questa percentuale debba essere molto più elevata”.

 

Rivedi on-demand l’evento del 13 giugno 2023.